Nato a Ravenna il 6 settembre
1915, morto a Ravenna il 22 gennaio 2008 Medaglia d’Oro al Valor
militare, Presidente onorario dell'ANPI.
Le
operazioni belliche erano ancora in corso quando, il 4 febbraio
1945, il generale Mac Creery, comandante dell’VIII Armata, appuntò
sul petto del "comandante Bulow" (questo il nome di battaglia di
Boldrini) la
Medaglia d’Oro al Valor militare. La cerimonia si svolse sulla
piazza di Ravenna liberata proprio dalle formazioni di Bulow, che da
quel momento si sarebbero aggregate alle armate anglo-americane sino
alla resa totale dei nazifascisti.
Impossibile dire di Boldrini in poche righe, a cominciare
dall’educazione all’amore per la libertà ricevuta dal padre, una
popolare figura di internazionalista romagnolo, sino alle sue gesta
nella Resistenza e sino all’attività politica e parlamentare nel
dopoguerra. Ci hanno provato Silvia Saporelli e Fausto Pullano in un
bel documentario presentato il 6 ottobre 1999 nella sala Zuccari di
Palazzo Giustiniani. Erano presenti i Presidenti di Camera e Senato
e seduto in prima fila c’era proprio "Bulow", "un uomo di pace che –
come ha sottolineato il Presidente Mancino – ha sempre onorato la
Patria, il Parlamento e la sua parte politica".
Di Arrigo Boldrini, parlamentare per diverse legislature e
presidente nazionale dell’ANPI, ha scritto a suo tempo
Gian Carlo Pajetta: "È un eroe. Non è il soldato che ha compiuto
un giorno un atto disperato, supremo, di valore. Non è un ufficiale
che ha avuto un’idea geniale in una battaglia decisiva. È il
compagno che ha fatto giorno per giorno il suo lavoro, il suo
dovere; il partigiano che ha messo insieme il distaccamento, ne ha
fatto una brigata, ha trovato le armi, ha raccolto gli uomini, li ha
condotti, li conduce al fuoco".
Al 14° Congresso nazionale dell’ANPI – che si è tenuto a Chianciano
Terme dal 24 al 26 febbraio 2006 – per la prima volta dalla
costituzione dell’Associazione che ha sempre guidato, non era
presente, "Bulow". Motivi di salute gli hanno impedito di
partecipare all’assemblea che, con una "standing ovation", ha
acclamato Arrigo Boldrini Presidente onorario. Presidente è poi
stato eletto
Tino Casali, già Vice Presidente vicario. (anpi.it) |
«Noi
abbiamo combattuto per quelli che c'erano, per quelli che non
c'erano e anche per chi era contro...». Si sintetizza così, in
pochissime ma significative parole, espresse in occasione di una
manifestazione per il cinquantesimo anniversario della Resistenza,
il pensiero di Arrigo Boldrini, lo storico comandante partigiano
'Bulow', morto questa mattina all’età di 92 anni nell’ospedale di
Ravenna dove dall’8 gennaio versava in gravi condizioni.
Per molti anni presidente nazionale dell'Anpi, Boldrini era nato
nella città romagnola il 6 settembre 1915 e da tempo viveva in un
centro gestito da un amico sacerdote.
Il 4 dicembre 1944 i partigiani di Boldrini, comandante della 28/a
Brigata Garibaldi 'Mario Gordini', e i reparti alleati dell'VIII
Armata britannica con un'offensiva combinata liberarono Ravenna dal
nazifascismo.
Esattamente due mesi dopo 'Bulow', nome datogli dai compagni per le
sue capacità militari ( Bulow era il nome del generale tedesco che
sconfisse Napoleone) fu decorato dal generale Richard McCreery,
comandante dell'Ottava Armata, con la medaglia d'oro al valor
militare.
Dopo la guerra, Boldrini, dirigente nazionale del Pci, divenne
componente dell'Assemblea Costituente e parlamentare dal '53 al '94.
Infine presidente Anpi. «La tua azione - ricordò da presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in un messaggio di auguri per il
novantesimo compleanno - è sempre stata ispirata a principi di
libertà e di democrazia, valori che nel ruolo di presidente
dell'Anpi hai promosso presso le nuove generazioni, mantenendo desta
la memoria storica di quell'eroico e drammatico periodo fondante
della nostra repubblica».
E proprio alla battaglia per non far affievolire i valori della
Resistenza Boldrini ha dedicato tutta la sua vita. Famoso rimarrà
l'appello lanciato nell'agosto 2004, nel corso del suo ultimo
discorso da presidente dell’Anpi, quando l’allora maggioranza
annunciò di voler tagliare i fondi proprio per la celebrazione dei
sessant'anni della Resistenza, e chiese i contributi ai Comuni e ai
cittadini «perché - aveva detto - bisogna ricordare degnamente il
cemento dell'identità e dell'unità nazionale».
«Partecipo con profonda commozione al dolore della famiglia e mi
unisco al cordoglio delle associazioni partigiane e all'omaggio
delle istituzioni per la scomparsa di Arrigo Boldrini, il coraggioso
'comandante Bulow' della Resistenza, che diede continuità ai valori
e agli ideali della lotta di liberazione dal nazifascismo
partecipando con appassionato impegno ai lavori dell'Assemblea
Costituente e quindi del Parlamento in numerose legislature, sempre
ispirandosi alla piena affermazione dei principi e dei valori
sanciti dalla Carta fondamentale della Repubblica», ricorda in un
messaggio al sindaco di Ravenna, il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano.
«In questo triste momento – aggiunge - vorrei ricordare anzitutto
l'amico sincero, dal tratto umano sensibile e aperto, con cui ho
condiviso importanti momenti di comune impegno democratico. E
rappresentare la gratitudine dell'intero paese per il prezioso
patrimonio di dedizione alla causa della libertà e dell'indipendenza
nazionale e insieme del progresso sociale e civile del paese che
Arrigo Boldrini – conclude - ha saputo impersonare».
«Se ne va con Arrigo Boldrini – commenta commosso anche il
segretario nazionale del Pd, Walter Veltroni - un pezzo dell’Italia
migliore, uno dei padri della Costituente, uno dei comandanti
partigiani più grandi e significativi».
«E’ una notizia che apprendiamo – aggiunge - con grande dolore, da
giorni – spiega - seguivamo con apprensione le sue condizioni di
salute. Il Comandante Bulow era stato per la mia generazione uno
straordinario esempio, l’uomo che con semplicità e senza alcuna
retorica incarnava la Resistenza e la lotta contro il nazifascismo».
«Personalità straordinaria – continua -, aveva partecipato alla
Costituente, aveva seguito la storia migliore della Repubblica,
aveva guidato l’Associazione dei partigiani e aveva anche mostrato
di guardare con attenzione e curiosità a quanto di nuovo avveniva
nella politica italiana».
«Un uomo appassionato - conclude Veltroni - che mi mancherà,
mancherà a tutto il Partito democratico e all’intero Paese».
Un cordoglio al quale si uniscono tutti i leader del Pd. «Accolgo
con profondo dolore la notizia della scomparsa di Arrigo Boldrini,
un uomo che con la sua integrità, coerenza e passione – ricorda Anna
Finocchiaro, presidente del gruppo al Senato - ha contribuito a
costruire la storia istituzionale e politica del nostro Paese. Le
senatrici e i senatori del Pd – continua - piangono il partigiano
Bulow, l'amico fraterno del partigiano Tommaso Moro, che sui valori
di libertà e democrazia ha incentrato ogni sua condotta e ragione di
vita».
«Perdiamo un uomo – ricorda la responsabile sicurezza del Pd,
Roberta Pinotti - di grande valore, protagonista del riscatto e
della nascita dell'Italia democratica. Un momento di dolore e di
lutto reso ancor più triste da una amara riflessione: penso che
persone come Boldrini che hanno dato all'Italia la costituzione
repubblicana, di cui proprio quest'anno celebriamo i 60 anni, e
hanno speso l'intera vita per difenderne i valori e i principi,
meritavano – conclude - una Italia migliore di quella che stiamo
vivendo in questi momenti».
«Con la scomparsa di Arrigo Boldrini – afferma anche il
vicepresidente del Consiglio e ministro del Esteri Massimo D’Alema -
perdiamo una delle figure più significative della nostra storia
civile e politica», esprimendo «profonda gratitudine per un uomo che
è stato protagonista della lotta di Liberazione dal nazifascismo,
contribuendo – conclude - alla costruzione e al consolidamento della
democrazia nel nostro Paese».
«Il simbolo – conferma anche Piero Fassino - dell’Italia partigiana
e, per oltre mezzo secolo, costante punto di riferimento
nell’impegno per affermare i valori della resistenza e
dell’antifascismo».
«Con la morte di Arrigo Boldrini – afferma, infine, anche il
ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme istituzionali
- se ne va un pezzo di storia del nostro Paese. Con lui se ne va un
padre della democrazia, uno di quegli uomini che hanno contribuito a
costruirla».
«Boldrini - sottolinea Chiti - non era solo un uomo che si
caratterizzava per il coraggio: ha preso parte attiva alla vita
politica del paese dal dopoguerra fino ad oggi, fu componente
dell'Assemblea Costituente, parlamentare, è stato presidente
dell'Anpi mantenendo alto il senso dei valori etici, della libertà,
della democrazia e della responsabilità. Con profonda commozione -
conclude - mi stringo al lutto dei familiari e di tutti coloro che
mi hanno conosciuto e amato».
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