Maria Cervi, un addio
con «Bella Ciao»

scomparsa l'11 Giugno 2007

 

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, partecipa al dolore dei familiari e dell'intera collettività reggiana per la scomparsa di Maria Cervi.

"Maria Cervi - ha scritto Prodi nel telegramma alla famiglia - ha portato attraverso il nome di suo padre Antenore la gloria, la fatica e l'orgoglio di un sacrificio offerto alla nostra democrazia, divenuto simbolo stesso della lotta per la libertà. Viene meno con lei un testimone primario di una storia che è quella dell'Italia democratica".

11 Giugno 2007

 

ANPI NAZIONALE

MARIA CERVI
Componente della Presidenza Onoraria Nazionale

straordinaria testimone di democrazia e libertà. Figlia di uno dei sette Fratelli Cervi, contadini partigiani, martiri della Resistenza, Maria ha impegnato tutta la sua vita nel rafforzare e trasmettere i valori di solidarietà e partecipazione della lotta antifascista. È sempre stata animatrice instancabile dell’Istituto e del Museo Cervi, luoghi di memoria e di cultura dedicati soprattutto ai giovani, interlocutori privilegiati ai quali sapeva rivolgersi forte della sua intelligenza, integrità e umanità.
La camera ardente è stata allestita  martedì 12 giugno presso il Museo Cervi di Gattatico, via F.lli Cervi 9 (RE).

C'erano i partigiani dell'ANPI, i giovani e tanta gente mercoledì 13 giugno a Campegine per i funerali di Maria Cervi, stroncata da una crisi cardiaca domenica sera, all'età di 73 anni. Maria era l'animatrice dell'Istituto Cervi, che tiene viva la memoria dell'antifascismo e delle vicende dei sette fratelli martiri, fucilati dai nazifascisti durante la lotta di Liberazione. 
Alle esequie hanno partecipato tutte le autorità provinciali e regionali: i sindaci, la presidente della Provincia, il prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri, parlamentari reggiani, il presidente della regione Emilia Romagna Vasco Errani, il vice-presidente della Camera on. Pier Luigi Castagnetti e il sindaco di Roma Walter Veltroni, che di Maria Cervi era amico personale.
Veltroni ha abbracciato i famigliari di Maria Cervi, il marito Giovanni, le figlie Anna e Silvia. Il corteo funebre da casa Cervi ha raggiunto il centro di Campegine, dove a piedi ha raggiunto il cimitero, dove sono le tombe del padre di Maria Antenore, del nonno Alcide e di tutti gli altri componenti della famiglia. 
Poche ore prima di morire Maria era al museo assieme a un gruppo di visitatori a portare la sua testimonianza. In serata il malore fatale. 

Chi volesse inviare un messaggio può scrivere a museo@fratellicervi.it

 

 

Il ricordo di Veltroni: una grande italiana
era forte come un albero

di Stefano Morselli / Reggio Emilia

«Una grande italiana, che ha amato il suo Paese e gli ha donato tutte le energie delle quali disponeva». Così Walter Veltroni, arrivato da Roma apposta per pronunciare l'orazione funebre, ha ricordato Maria Cervi, figlia di Antenore e nipote degli altri sei fratelli fucilati dai fascisti nel 1943, morta improvvisamente domenica scorsa all'età di 73 anni.
Ieri sono venuti in tanti, nello storico podere dei Campi Rossi, tra Gattatico e Campegine, dove la vecchia casa dei Cervi è diventata un moderno museo della Resistenza e del movimento contadino. Qui Maria - bambina di 9 anni - vide l'assalto delle brigate nere, la sparatoria, la cattura del padre e degli zii. Qui, fino all'ultimo istante di vita, si è spesa con il proprio impegno instancabile di animatrice del museo, degli incontri, delle manifestazioni per tenere viva la memoria.
A salutarla per l'ultima volta, ieri, c'era gente di tutte le età: dagli anziani combattenti, con le bandiere e i fazzoletti tricolori al collo, ai giovani che, anche grazie a Maria, hanno imparato ad amare questo luogo della memoria e la storia che esso rappresenta. C'erano il vicepresidente della Camera, Pierluigi Castagnetti, il presidente della Regione, Vasco Errani, i sindaci e i gonfaloni di molti Comuni, non solo reggiani.
E poi la banda con gli inni partigiani, e i Modena City Rumblers a cantare «Bella ciao» con la chitarra, il flauto e il violino.
Rossella Cantoni, sindaco di Gattatico, ha ricordato «l'amica che rimane al nostro fianco, mentre a noi spetta andare avanti».
Vasco Errani e Sonia Masini, presidente della Provincia, hanno reso onore «all'appassionata testimone di una terra che è stata fucina di protagonista delle lotte del Novecento». Giacomo Notari, presidente dell'Anpi, ha salutato «la compagna instancabile, che se ne è andata dopo aver tanto seminato memoria».
Poi l'omaggio del sindaco di Roma Veltroni, che di Maria e del museo diventò amico dieci anni fa, quando era ministro della cultura con il primo governo Prodi: «Vivere a 9 anni quello che ha vissuto lei può far crollare o rendere forte come un albero. Maria è diventata un albero, ha saputo trasformare il dolore in energia positiva».
L'ultimo applauso è per il feretro che esce da casa Cervi, coperto di fiori rossi e bianchi.
- (da L'Unità)

 

 

 

Il Coordinamento Donne Spi Cgil ricorda Maria Cervi



L'improvvisa scomparsa di Maria Cervi, erede dei valori e della memoria della famiglia Cervi, lascia un grande vuoto nelle donne dello Spi Cgil.

Maria partecipò attivamente alla bella giornata del 7 ottobre 2005 organizzata dal Coordinamento Donne sul tema "1945-2005- Sessant'anni di Resistenza delle donne. Le ragazze che cambiarono il mondo".

Parlò della sua famiglia, della sua vita in quella casa del podere dei Campi Rossi dove aleggiava ancora la presenza dei Fratelli Cervi e fece rivivere le loro gesta eroiche, la loro attività nella Resistenza per la libertà del paese e la conquista della democrazia. Le donne dello Spi la ricordano e porteranno sempre dentro di sé le sue parole.