Militari nella Resistenza: l'Aeronautica

L’Aeronautica italiana nel 1943 si arroccò a difesa del territorio nazionale. Le poche decine di aerei sparsi nelle basi dell’Egeo e dei Balcani vennero sopraffatte dai tedeschi. In Italia invece reparti e singoli equipaggi con 200 aerei raggiunsero il Sud, dove l’Aeronautica si cominciò a riorganizzare. Nacque così l’Unità aerea con i raggruppamenti di specialità, tutti con base a Lecce, che iniziò il rifornimento delle truppe isolate in Iugoslavia, un impegno conclusosi solo nel 1945 con il rimpatrio dei reduci della divisione Garibaldi. Il raggruppamento Idro svolse operazioni di antisommergibili, scorta, soccorso e collegamento. Il raggruppamento Caccia comprendeva il 4°, 5° e 51° stormo che, spesso rischierati per seguire l’andamento del fronte, rimasero in linea sino all’ultimo. Infine gli Alleati riequipaggiarono i reparti italiani con Aircobra per il 4° stormo e Spitfire per il 20° gruppo, Baltimore per il bombardamento. Questi aerei entrarono in linea nel settembre-dicembre 1944 per ostacolare la ritirata tedesca in Iugoslavia. Nel corso della guerra l’Aeronautica italiana compì più di 4.000 azioni belliche nel corso di oltre 11.000 voli. Il contributo alla lotta di Resistenza fu di 117 caduti e meritò 20 Medaglie d’Oro al valore militare.

 

 

dal sito ANPI Nazionale