Partigiana per amore

Queste pagine di Didala ci consegnano una storia di quotidiano eroismo e di semplice profondità, restituendoci una vicenda al tempo stesso cosí originale e cosí simile rispetto a quelle di tante donne e uomini che nel secolo scorso dovettero come lei affrontare le prove inedite della storia di quegli anni. L'amore, l'evento piú atteso da ogni giovane, lega subito Didala alle scelte umane e politiche di un coetaneo impegnato nello studio e nell'opposizione al fascismo. Didala sposa Chittò nel pieno della guerra. La maternità di Didala coincide con i terribili giorni del settembre del '43: da quel giorno si trova a conciliare le cure per il figlio e la condivisione della scelta partigiana intrapresa da Chittò. Di lí a nemmeno un anno, il sogno di vita di Didala si infrange. Siamo nell'estate del '44, quando raggiunge l'apice lo scempio nazista, mentre si sospira l'avanzata del fronte. Nel corso di una perlustrazione nel territorio di Massarosa, la pattuglia composta da Giancarlo Taddei, Ciro Bertini e Gustavo Rontani è sorpresa da un gruppo di SS e, assieme a Taddei, Chittò è trucidato. Era la fine di agosto, il mese segnato dalla strage di Sant'Anna. Didala è da allora custode della memoria di quegli eventi che hanno strutturato le sue certezze e confermato per sempre i suoi valori. E desta continua ammirazione il suo rinnovato impegno, sempre appassionato e partecipe (dalla prefazione di Stefano Bucciarelli)