"Italiani traditori a Cefalonia". Ricorso respinto

Il ricorso avanzato da Marcella De Negri, figlia di un ufficiale trucidato a Cefalonia, avverso all'ordinanza Stern (quella che definiva i soldati italiani "traditori" e quindi passibili di fucilazione perché paragonabili a disertori tedeschi ) è stato respinto. I responsabili della fucilazione dei 137 ufficiali italiani alla Casetta Rossa il 24 settembre 1943 potranno quindi dormire sonni tranquilli.
Il Procuratore Generale della Baviera ha avocato a sé il procedimento e ha deciso di confermare l'ordine di archiviazione di Stern, con l'eccezione dei suoi insulti, per cui Stern non si scusa perchè la scusa implicherebbe la colpa, ma si dispiace, nel caso che la parola "traditori" (che era tra virgolette e questo a parer suo la rendeva "innocua"), abbia potuto offendere gli italiani.

"Sono delusa, amareggiata, non sorpresa, ha commentato Marcella De Negri. La magistratura tedesca non ha mai condannato un suo concittadino per i crimini commessi in Italia o su italiani all'estero, come nel caso di Cefalonia. La magistratura bavarese poi ha un occhio di speciale riguardo rispetto ai suoi Gebirgsjager, Cacciatori di montagna, che ogni anno fanno, a Pentecoste, a Mittenwald la loro parata.
"La magistratura di Monaco tiene evidentemente al fatto che i criminali nazisti non solo possano morire tranquilli, come hanno vissuto, nei loro letti, ma lo facciano, soprattutto, col loro onore intatto. Un ufficiale della Wehrmacht non può rinunciare all'onore.
Ho già dato mandato al mio avvocato tedesco, di fare ricorso, senza molte speranze per la verità, alla Corte d'Appello della Baviera. Cercherò, se sarà possibile, di far aprire un procedimento presso la Procura Militare della Repubblica di Roma
". (da "anpi.it")