La
Costituente: 2 giugno 1946
Il
2 giugno 1946 gli italiani vengono chiamati
alle urne, oltre che per il referendum
istituzionale tra repubblica e monarchia che
sancirà la fine di quest’ultima, anche per
eleggere i membri dell’Assemblea Costituente
cui sarà affidato il compito di redigere la
nuova carta costituzionale (come stabilito
con il decreto-legge luogotenenziale del 25
giugno 1944, n. 151). Il sistema elettorale
prescelto per la consultazione elettorale è
quello proporzionale, con voto "diretto,
libero e segreto a liste di candidati
concorrenti", in 32 collegi plurinominali,
per eleggere 556 deputati (la legge
elettorale prevedeva l'elezione di 573
deputati, ma le elezioni non si effettuarono
nell'area di Bolzano, Trieste e nella
Venezia Giulia, dove non era stata
ristabilita la piena sovranità dello Stato
italiano). In base all’esito elettorale,
l’Assemblea Costituente risulta così
composta: DC 35,2%, PSI 20,7%, PCI 20,6%,
UDN 6,5%, Uomo Qualunque 5,3%, PRI 4,3%,
Blocco nazionale delle libertà 2,5%, Pd’A
1,1%.
La
Costituente si riunisce per la prima volta a
Montecitorio il 25 giugno 1946 e nel corso
della seduta viene eletto presidente
Giuseppe Saragat (in seguito dimissionario e
sostituito, l'8 febbraio 1947, da Umberto
Terracini). Il 28 giugno l’Assemblea elegge
Enrico De Nicola "Capo provvisorio dello
Stato", fino a che cioè non sarebbe stato
nominato il primo Capo dello Stato a norma
della nuova Costituzione. La Costituente
inoltre delibera la nomina di una
commissione ristretta (Commissione per la
Costituzione), composta di 75 membri scelti
dal Presidente sulla base delle designazioni
dei vari gruppi parlamentari, cui viene
affidato l'incarico di predisporre un
progetto di Costituzione da sottoporre al
plenum dell'Assemblea. I membri sono
suddivisi tra i partiti come risulta dalla
tabella seguente:
Democrazia Cristiana |
207 |
Mov. Indip. Sicilia |
4 |
Partito Socialista |
115 |
Concentr. Dem Repub. |
2 |
Partito Comunista |
104 |
Partito Sardo d'Azione |
2 |
Unione Dem. Naz, |
41 |
Movim. Unionista It. |
1 |
Uomo Qualunque |
30 |
Part. Cristiano Sociale |
1 |
Partito Repubblicano |
23 |
Part. Democr. Lavoro |
1 |
Blocco Naz. Libertà |
16 |
Part. Contadini Italiani |
1 |
Partito d'Azione |
7 |
Fr. Dem. Progres. Rep. |
1 |
Nominata il 19 luglio 1946 e presieduta da
Meuccio Ruini, la Commissione si articola in
tre Sottocommissioni: la prima sui diritti e
doveri dei cittadini, la seconda
sull'ordinamento costituzionale della
Repubblica (divisa a sua volta in due
Sezioni, per il potere esecutivo e il potere
giudiziario, più un comitato di dieci
deputati per la redazione di un progetto
articolato sull'ordinamento regionale), la
terza sui diritti e doveri
economico-sociali.
Conclusi i lavori delle varie Commissioni,
il 31 gennaio 1947, un Comitato di redazione
composto di 18 membri, presenta all’aula il
progetto di Costituzione, diviso in parti,
titoli e sezioni. Dal 4 marzo al 20 dicembre
1947 l’Aula discute il progetto e il 22
dicembre viene approvato il testo
definitivo.
La
Costituzione repubblicana – giudicata il
frutto più cospicuo della lotta antifascista
– è promulgata il 27 dicembre 1947 da De
Nicola ed entra in vigore il 1° gennaio
1948. Essa rappresenta l’incontro tra le tre
tradizioni di pensiero presenti nella
Costituente: quella cattolico-democratica,
quella democratico-liberale e quella
socialista-marxista. La carta si compone di
una premessa, in cui sono elencati i
principi fondamentali, e due parti,
rispettivamente dedicate ai diritti e doveri
dei cittadini e all’ordinamento dello Stato.
La Costituente
e il voto alle donne: la figura di Anna
Kuliscioff
(a cura di Katia
Romagnoli)
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